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Ucciso a Torvaianica, i giudici: “Agguato eclatante di Calderon e Molisso, ma no metodo mafioso”

Per i giudici della Corte d’Assise di Frosinone che hanno condannato all’ergastolo Raul Esteban Calderon e Giuseppe Molisso, l’agguato che portò alla morte del 38enne Selavdi Shehaj fu “eclatante”, ma non è stato possibile provare il metodo mafioso.
A cura di Natascia Grbic
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Se non ci sono dubbi sul fatto che siano stati Raul Esteban Calderon e Giuseppe Molisso a uccidere Selavdi Shehaj, lo stesso non si può dire dell'aggravante del metodo mafioso. Questo quanto scritto dai giudici della Corte d'Assise di Frosinone nelle motivazioni della sentenza che condanna all'ergastolo i due killer dell'uomo, colpito in un agguato in spiaggia a Torvaianica il 20 settembre 2020. Un modus operandi eclatante quindi, confermato anche dalle chat criptate tra i due uomini, ma non si può parlare di metodo mafioso.

Le motivazioni della sentenza

"Lo Shehaj aveva due precedenti per droga ed era noto per essere a capo di una piccola organizzazione che si occupava di spacciare al dettaglio sostanza stupefacente di tipo hashish e marijuana sul litorale laziale – scrivono i giudici della Corte di Assise – Dalle informazioni della polizia giudiziaria non sembrava però incardinato in una consorteria criminale albanese di grosso spessore in quanto frequentava, per lo più, connazionali con piccoli precedenti. È chiaro, tuttavia, che si tratta di elementi insufficienti per dimostrare che l'omicidio sia maturato nell'ambito di un contrasto tra associazioni criminali organizzate, come ipotizzato nell'impianto accusatorio".

E ancora: "Lo Shehaj aveva due precedenti per droga ed era noto per essere a capo di una piccola organizzazione che si occupava di spacciare al dettaglio sostanza stupefacente di tipo hashish e marijuana sul litorale laziale. Dalle informazioni della polizia giudiziaria non sembrava però incardinato in una consorteria criminale albanese di grosso spessore in quanto frequentava, per lo più, connazionali con piccoli precedenti. È chiaro, tuttavia, che si tratta di elementi insufficienti per dimostrare che l'omicidio sia maturato nell'ambito di un contrasto tra associazioni criminali organizzate, come ipotizzato nell'impianto accusatorio".

L'agguato sulla spiaggia di Torvaianica in mezzo ai bagnanti

Calderon, imputato anche per l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, e Molisso, avevano sparato a Shehaj in spiaggia a Torvaianica. Era il 20 settembre, l'agguato avvenne con le stesse modalità di quello costato la vita a Diabolik, e in una spiaggia piena di gente. Shehaj non morì immediatamente e fu trasportato in ospedale con l'elicottero, in una corsa disperata che non servì purtroppo a salvarlo. Nelle ore che hanno separato l'agguato dal decesso del 38enne, Molisso e Calderon si scambiavano messaggi inequivocabili: "Ma se esce di là finisco il lavoro", diceva Calderon a Molisso.

"La programmazione dell'omicidio dello Shehaj è stata meticolosa, articolata ed accurata, per un consistente ed apprezzabile lasso di tempo, e non è mai stata abbandonata dagli imputati, nonostante alcune difficoltà organizzative ed esecutive, che hanno comportato più di un differimento dell'agguato. Non vi sono dubbi, pertanto, che la circostanza aggravante della premeditazione sussista. La Corte ritiene, invece, di non poter accogliere la prospettazione accusatoria relativa alla aggravante di cui all'art. 416 bis.l c.p., contestata ‘con riferimento al metodo utilizzato e trattandosi di omicidio maturato per contrasto tra associazioni criminali organizzate'. La indubbia modalità eclatante dell'agguato, avvenuto una domenica mattina di settembre in spiaggia alla presenza di diversi bagnanti, non è di per sé sufficiente al riconoscimento dell'aver agito con metodo mafioso. Non vi sono, infatti, evidenze che lo Shehaj, rimasto cosciente dopo l'agguato, o i suoi familiari abbiano espresso timori nei confronti di un determinato gruppo criminale. Rispetto al riconoscimento dell'aggravante in esame l'omessa ricostruzione del movente del delitto dello Shehaj costituisce un vulnus difficilmente superabile".

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